le relazioni pericolose - Les liaisons dangereuses

La giovane Cècile Volanges è appena uscita dal convento per sposare Gercourt, ma la Marchesa di Merteuil chiede al Visconte di Valmont di traviarla prima del matrimonio. Insieme complottano per rovinare la ragazza, il suo ingenuo pretendente Danceny e la Presidentessa di Tourvel, donna religiosissima e casta, sfortunato oggetto della lussuria di Valmont.

Estremizzazione dell'Illuminismo, questo libro è un piccolo manuale per il disastro: lì dove si dovrebbe essere guidati da passione e fede, condotti invece da razionalità e cinismo i successi ottenuti hanno un'impronta di amarezza e follia. Tanta ragione e matematica non portano che infelicità e morte alla Marchesa e al Visconte, profondamente invidiosi della freschezza e della credulità delle loro infelici prede. Voltaire degenerato, insomma; capita sempre che le grandi correnti di pensiero producano delle frange tarde di eccessi devianti, spesso molto utili nell'evidenziare -anche se in modo grottesco- le falle di un sistema filosofico che, messo alle strette, risolve i problemi svicolando in un "Ce n'est pas ma faute" (tradotto nelle nostre versioni con "trascende ogni mio controllo", più forbito ma meno crudo).
Oltre a questo merito (io e l'Illuminismo non siamo grandi amici, un libro che ne sottolinei le pecche non poteva che incontrare il mio favore), quest'opera è una denuncia del sistema di educazione femminile dell'epoca, in cui la protezione della virtù era affidata non alla consapevolezza delle proprie azioni, ma al silenzio su qualunque argomento ritenuto scabroso: sistema che ha prodotto una società dipinta come ipocrita e oltremodo viziosa. Se la madre di Cècile le avesse parlato di ciò che sospettava e temeva, invece che scriverlo al resto delle sue amicizie, la maggior parte delle disgrazie di sua figlia non avrebbero mai avuto luogo.

In lingua originale è estremamente piacevole, anche se un po' troppo lungo.

Passando ai film, sono quattro: due dal titolo Dangerous liasons, uno di Frears e l'altro di Vadim; Valmont di Forman e Cruel Intentions di Kumble. Io ho visto solo quello di Frears e l'ho trovato esteticamente bello, con una splendida fotografia e un grande cast (Close, Malkovich, Pfeiffer, Thurman, Reeves...) ma vuoto, patinato e artefatto. Non ho visto gli altri, consigliatemi!







Commenti

  1. Io adoro il film di Frears, e' uno dei miei preferiti di sempre!
    Degli altri tre ho visto solo Cruel Intention ma te lo sconsiglio: a mio parere e' una vera schifezza :-)

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  2. D'accordo con BaiLing su Cruel intentions. Invece quello di Frears merita da parte mia una rivincita, essendo stato inserito immeritatamente, questo non posso negarlo, nella mia prima Top 100.

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