Casablanca


Rick gestisce a Casablanca il Café Américain, dove si beve prima del coprifuoco, si gioca d'azzardo con la compiacenza delle autorità locali e si recupera un passaggio per Lisbona. Negli anni Quaranta molti fuggiaschi europei cercavano infatti di arrivare nella capitale portoghese attraverso il Marocco, per poter infine guadagnare la sicurezza degli States, e tra loro anche Laszlo, scampato ai campi del Reich, con la bellissima moglie.
Ma la consorte, la scandinava Ilda, conosce bene Rick, e il suo pianista, Sam -proprio quello del mitologico Suonala ancora, Sam!- e la passione che li aveva uniti a Parigi ritorna a tormentarli.
Bogart é meravigliosamente brutto e affascinante, nei panni del barista più romantico e più conosciuto della storia del cinema, onorevole e malinconico, fintamente cinico e disperatamente innamorato; la Bergman, nella sua freddezza di nevaio, sembra una dea nordica, remota e triste sulle sue gambe chilometriche e dietro un sorriso tanto dolce da spezzare i cuori degli spettatori. Completano l'affresco una serie di maggiori generali ispettori di provenienza varia, tra cui spicca il francese Renault, capitano da operetta con un gran senso dell'amicizia e dell'ironia.
Con una regia quasi teatrale, e una chiara povertà di fondi, Casablanca é divenuto presto e durevolmante uno dei capolavori della storia del cinema internazionale, grazie ad una storia semplice ed efficace e un cast stellare. Immortale.

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