La promessa dell'assassino


Anna è un'ostetrica che assiste al parto di una quattordicenne russa drogata e moribonda; leggendo il suo diario per cercare dei parenti che si occupino della bambina, scopre tutto un mondo sotterraneo fatto di prostituzione, traffico di droga e fratellanze di stampo mafioso. In particolare l'anziano Semyon, ristoratore a capo di una banda organizzata, e Nikolai, l'autista di suo figlio, sono le sue interfacce su un mondo che rimane provvidamente separato dai più, nascondendo le sue turpitudini con una lingua ostica e una facciata rassicurante.

Noir elegante, ben recitato (Montensen, Cassel, Watts e Mueller-Stahl si comportano tutti molto bene) ed efficacemente diretto da Cronenberg, ha ricevuto ottime critiche forse solo un po' eccessive rispetto al valore reale della pellicola. Se da un lato la trama è solida, la fotografia è ottima e la recitazione non difetta, occorre anche dire che non mancano scene di sesso e d'azione ugualmente violente (su tutte il tentato assassinio nel bagno turco, degno di Tarantino quanto ad effetto splatter, ma ahimé molto più realistico e per nulla scanzonato), funzionali alla filosofia pessimista del regista.

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