Nascosto nel buio


Inquietante thriller con Robert De Niro e Dakota Fanning, parte da un’idea piuttosto semplice per creare scene di intensa suspence.
Una bambina e suo padre (psichiatra, già partiamo con un fattore prognostico negativo, direbbe l'emisfero destro...) trovano il cadavere della mamma, in una vasca da bagno colma di sangue. Si trasferiscono in una casa in campagna per dedicarsi al riposo e alla distensione, ma la bimba trova un nuovo amico immaginario, Charlie, che risolve tutti i suoi problemi, minacciando di sconvolgere la psiche del papà e defenestrando l’odiosa vicina di casa che si insinua nell’equilibrio familiare. Un’amica di famiglia, pediatra, è preoccupata del succedersi degli eventi, finché il padre scopre la vera identità di Charlie…
Scena finale raggelante, un po’ gratuita e volutamente scioccante.
De Niro è un mostro sacro, ma questo film non è tra i migliori che ricordi di lui. Bisogna purtroppo sottolineare che il grande Bob ha collezionato una serie di film B non indifferente, dai vari episodi delle avventure della famiglia Focker a Manuale D’Amore 3, che personalmente non inserirei in un curriculum neanche sotto tortura e che sembra così incredibilmente fuori posto accanto a Il Cacciatore e Taxi Driver, solo per citare due titoli a caso. La Fanning era già straordinariamente brava, e non perdo occasione di domandarmi perché una ragazzina che ha lavorato con tanti elementi di spicco della moderna cinematografia (De Niro, appunto, Spielberg, Cruise, Foster, etc..) abbia accettato una parte in Twilight. In ogni caso, io sono sempre contenta di vederla. Sono invece un po’ stanca dell’ennesima reiterazione del tema del doppio, abusata ed esausta.

Commenti

  1. La ragazza deve crescere, e spero abbia una filmografia inversa a De Niro. Ero sconvolto per Flawless, o per Showtime, di qualche anno fa.

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