London Boulevard

di W.Monahan, con C.Farrel e K.Knightley. 2010

Storia di due assediati. Harry Mitchel è appena uscito di prigione e vorrebbe restare pulito, ma i fantasmi del suo passato lo perseguitano sotto la forma, molto corporea, di Gant, un boss che lo vuole in organico. Charlotte è un'attrice cui i paparazzi non danno tregua, e vive coll'amico e manager (D.Thewlis) finché non assume Mitchel per farle da bodyguard.
Vorrebbero fuggire insieme in America, ma il destino si accanisce contro di loro.


Film bersagliato da molta critica, secondo me ha tanti difetti ma non è da disprezzare. Intanto per una buona prova degli attori, in particolare C. Farrel e D. Thewlis, ma anche per le riuscite atmosfere noir e questa pesante cappa di disperazione che aleggia sovrana sui due protagonisti. Benjamin Malaussène la definirebbe una copronuvola che si addensa inesorabilmente sulla testa dei piccioncini.
Poi c'è la fotografia, un po' sovraesposta e volutamente bruciata, che ci restituisce una Londra post-moderna desolata e luccicante, molto glamour.
I detrattori accusano Monahan di aver fatto una fotocopia di fotocopie, più che un film, ma è vero che talvolta il limite tra il citazionismo e la ripetizione è sottile. Sicuramente la figura dell'antieroe molto deve a In Bruges (che però è un capolavoro). Quanto a Sunset Boulevard, trovo che l'omaggio sia solo un omaggio, e fatto con gusto, e niente di più.
Insomma, non siamo di fronte ad un capolavoro -soprattutto la trama è a volte confusa e mal gestita- ma è un buon esempio di malinconia, con qualche manierismo ben appuntato qua e là.


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